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Correlazioni in Medicina



Il trapianto allogenico di cellule staminali è in grado di indurre remissioni a lungo termine nel linfoma angioimmunoblastico a cellule T


Un gruppo di Ricercatori del Regno Unito ha esaminato l’esito nel lungo periodo in termini di mortalità senza recidiva, tasso di recidiva, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza generale in 45 pazienti con linfoma angioimmunoblastico a cellule T sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali nel periodo 1998-2005.

L’età media dei pazienti era di 48 anni ( intervallo da 23 a 68 anni ); 34 pazienti avevano ricevuto 2 o più linee di chemioterapia prima del trapianto e 11 erano andati incontro al fallimento del trattamento con un precedente trapianto autologo di cellule staminali.

In totale, 25 pazienti sono stati sottoposti a trapianto allogenico mieloablativo di cellule staminali e 20 a trapianto allogenico di cellule staminali a intensità ridotta.

I donatori erano parenti HLA-identici in 26 pazienti.

Tra i pazienti sottoposti a trapianto allogenico, 27 avevano malattia sensibile alla chemioterapia e 18 avevano malattia refrattaria.

L’incidenza cumulativa di mortalità senza recidiva è stata, rispettivamente, di 18%, 22% e 25% a 3, 6 e 12 mesi.

I pazienti con scarso performance status hanno mostrato una mortalità senza recidiva significativamente più alta ( P=0.01 ).

Il tasso di recidiva è stato stimato pari a 16% e 20% rispettivamente, a 2 e 3 anni, ed è risultato più basso nei pazienti che hanno sviluppato malattia del trapianto contro l’ospite ( graft-versus-host disease ) cronica.

I tassi di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza generale sono stati 62% e 53% e 66% e 64%, rispettivamente, a 1 e 3 anni, e sono risultati significativamente migliori nei pazienti con malattia sensibile alla chemioterapia.

In conclusione, il trapianto allogenico di cellule staminali rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti con linfoma angioimmunoblastico a cellule T.
Sia il più basso tasso di recidiva, sia la sua diminuzione nei pazienti con malattia del trapianto contro l’ospite cronica suggeriscono l’esistenza di un effetto clinicamente rilevante del trapianto contro il linfoma. ( Xagena2009 )

Kyriakou C et al, J Clin Oncol 2009; 27: 3951-3958


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